La fine del mese di ottobre 2023, che idealmente coincide con l’inizio della “bassa stagione”, fa registrare per i siti della cultura gestiti dalla Fondazione Mont’e Prama un nuovo picco di incassi, che è già oltre il 20% rispetto al record assoluto registrato nel 2019, quando ancora mancano due mesi alla fine dell’anno.
Merito anche di un ottobre eccezionale, con oltre 10 mila ingressi registrati e biglietti staccati per un valore di oltre 51 mila euro.
Il dato relativo ai primi dieci mesi dell’anno è altamente confortante: al 30 ottobre erano 150.181 i biglietti emessi tra il Museo civico, l’antica Città di Tharros, la torre di San Giovanni, il sito di Mont’e Prama e l’ipogeo di San Salvatore, contro i 127.735 dello scorso anno (+17%): in questo caso incassi in crescita del 25% rispetto al 2022 e del 18% rispetto all’ultimo anno pre-pandemia.
Si tratta di numeri importanti, che confermano l’attenzione dei visitatori per la storia antica e le proposte del Parco archeologico naturale del Sinis e che paiono confermare la bontà degli investimenti in promozione effettuati nel corso del 2022 e nella prima parte del 2023.
Fra i mesi di novembre 2023 e aprile 2024 il Museo civico ospiterà il laboratorio di restauro didattico condotto dalla Soprintendenza ABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, che sarà visitabile nella giornata di apertura.
Nei programmi della Fondazione, con i lavori di musealizzazione a Mont’e Prama e l’apertura della nuova ala del Museo civico, con la riunione del complesso statuario dei Giganti a Cabras, unitamente alle iniziative di promozione a New York, agli Uffizi e negli altri luoghi della cultura, nel triennio 2024/2026 l’obiettivo diventerà quello delle 200 mila presenze annuali e del milione di euro di incassi. Risorse da investire in ricerca, didattica e integrazione socioculturale nel territorio del Sinis.