“Siamo particolarmente orgogliosi quest’oggi di condividere con Trento un pezzo del patrimonio culturale sardo: questa è una terra alla quale siamo legati da una rivalità sportiva che però fuori dal campo ha sempre avuto i connotati di una bella amicizia”. Così Francesco Sardara, Amministratore delegato della Dinamo Sassari. “Un legame che riassume perfettamente i valori dello sport ai quali siamo legati entrambi. Oggi è un onore per noi portare qui non solo le bellezze archeologiche della Sardegna e del Sinis ma anche le eccellenze culturali della nostra Isola rappresentate dal coro polifonico di Laconi. Siamo fieri – ha detto ancora Sardara – di portare un frammento di questa eccellenza a Trento con la speranza che possa incuriosire i tanti tifosi dell’Aquila e non solo a scoprire la Sardegna”.
“A Trento prosegue la preziosa e fattiva collaborazione tra FASI e Fondazione Mont’e Prama grazie all’entusiasmo dei circoli: Maria Carta di Rovereto, Eleonora d’Arborea di Bolzano, Sebastiano Satta di Verona con il Coordinamento FASI dei circoli del Nord Est. – ha detto nel suo intervento Bastianino Mossa, presidente della FASI – I sardi presenti in questi territori, da veri e propri “Ambasciadores de Sardigna”, supporteranno la proposta culturale dalla Fondazione Mont’e Prama”.
“Attraverso le conferenze della stessa Fondazione – ha detto ancora Mossa – potremo promuovere tra i nostri soci la possibilità, per chi farà le vacanze in Sardegna, di visitare e apprezzare l’offerta culturale di quel territorio e il bellissimo nuovo spazio espositivo dei Giganti presso il museo Marongiu di Cabras. Saremo presenti al Palavis di Trento a sostenere i Giganti della Dinamo che tanto entusiasmo e passione generano nei Sardi fuori Sardegna”.
Durante la mattinata l’archeologo Giorgio Murru, Direttore dell’area scientifico-didattica della Fondazione Mont’e Prama, ha tenuto una conferenza dal titolo Spiriti e Dei nella Sardegna preistorica, con le immagini del fotografo Nicola Castangia. A seguire l’archeologa Nicoletta Camedda ha illustrato il Parco Archeologico naturale del Sinis. Particolarmente apprezzata l’esibizione del Coro Polifonico di Laconi che si è svolta dopo le conferenze al Castello del Buonconsiglio.