Il Gigante pugilatore “Manneddu” ha lasciato Madrid
Dopo cinque mesi di permanenza al MAN di Madrid, in dialogo con le opere del Museo Archeologico Nazionale e circondato dalla curiosità dei tanti visitatori arrivati a conoscere la sua storia, il Gigante pugilatore “Manneddu” rientra a casa.
Arrivata in Spagna lo scorso settembre, la statua di Mont’e Prama ha rappresentato un’opportunità unica per il pubblico madrileno di scoprire una delle più straordinarie testimonianze storiche della cultura nuragica della nostra isola.
Il Gigante ha suscitato interesse: dal 17 settembre 2024 al 5 gennaio 2025, come dichiara la Direttrice del MAN, sono stati registrati 225mila visitatori; un risultato che conferma l’attenzione internazionale crescente per la storia e per le culture millenarie del Mediterraneo occidentale. La mostra ha anche offerto una serie di eventi collaterali, tra conferenze, concerti musicali e visite guidate, che hanno arricchito l’esperienza del pubblico, consentendo di approfondire il contesto storico e culturale in cui il complesso scultoreo monumentale si è sviluppato.
Cinque mesi fa Manneddu, ambasciatore della cultura nuragica, ha fatto il suo ingresso trionfale al MAN, in aperto dialogo con parte della storia iberica presente al Museo, grazie alla collaborazione tra Ambasciata d’Italia in Spagna, Fondazione Mont’e Prama e Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama
“L’esposizione del Gigante pugilatore Manneddu a Madrid ha rappresentato una vetrina straordinaria per il patrimonio archeologico sardo e per la Sardegna stessa – sostiene Anthony Muroni, Presidente della Fondazione – L’accoglienza calorosa da parte del pubblico e l’attenzione dei media hanno confermato l’interesse globale per la nostra storia e il nostro patrimonio. Manneddu fa parte di un’importante scoperta archeologica che appartiene a un patrimonio universale, oggi fatto conoscere grazie all’efficacia della collaborazione tra Ambasciata d’Italia in Spagna, Fondazione Mont’e Prama, MAN e Istituto Italiano di Cultura di Madrid, che uniti hanno reso possibile l’azione. Il progetto culturale che ha visto il Gigante di Mont’e Prama protagonista al Museo Archeologico Nazionale di Madrid (MAN) – continua Muroni – ha suscitato l’interesse della stampa spagnola, che ha dedicato ampio spazio alla mostra e all’importanza di questo straordinario ritrovamento archeologico sardo. La presenza di una delle più affascinanti testimonianze della civiltà tardo-nuragica ha attirato l’attenzione di media e esperti, sottolineando il valore di un’iniziativa che unisce storia, arte e patrimonio culturale internazionale, riconosciuta persino dalla Presidenza della Repubblica Italiana, attraverso le parole espresse dal Presidente Mattarella, che ha posto l’accento sull’importanza della mostra nell’ambito dei progetti di collaborazione fra Italia e Spagna, nell’ambito culturale”.
Isabel Izquierdo Peraile, Direttrice del MAN di Madrid
“L’Archeologia sarda è poco conosciuta in Spagna, per questo è stato un risultato sorprendente quello che oggi ci ritroviamo a raccontare: dal 17 settembre 2024 fino alla scorsa domenica il MAN ha accolto ben 225mila visitatori – rende noto con orgoglio la Direttrice del Man, Isabel Izquierdo Peraile – un ottimo risultato, che evidenzia quanto la programmazione funzioni. Le visite guidate, unite agli eventi collaterali organizzati in occasione dell’esposizione di Manneddu nel nostro patio iberico, sono state l’anello di congiunzione della cultura sarda-iberica. Non ci siamo voluti fermare all’aspetto prettamente museale, ma abbiamo voluto parlare della Sardegna in ogni sua sfaccettatura, per questo abbiamo regalato un’esperienza gastronomica presso la nostra caffetteria, con i prodotti tipici dell’Isola. Tutto questo è stato particolarmente apprezzato, il Gigante pugilatore Manneddu ci mancherà, è stato il figlio sardo del nostro Museo. Siamo davvero soddisfatti, un Museo come il MAN deve avere dei progetti internazionali, intendiamo infatti proseguire su questa linea sia a livello di esposizione, sia come simposio scientifico”.
Concludendo il suo viaggio a Madrid, il Gigante di Mont’e Prama non solo ha portato un pezzo di storia della Sardegna nel cuore della capitale spagnola, ma ha anche contribuito a rafforzare i legami culturali tra le due regioni e a promuovere la conoscenza delle radici antiche che uniscono il Mediterraneo.
A Bilbao le conferenze sui tesori del Sinis
È stato il prestigioso Guggenheim di Bilbao a ospitare la nuova tappa della campagna di comunicazione congiunta che vede impegnata la Fondazione assieme alla Dinamo Sassari. Ieri pomeriggio nel Museo della città basca si sono svolte le conferenze sul Parco archeologico naturale del Sinis.
L’evento ha preso l’avvio con i saluti istituzionali di Teodora Danisi, capo ufficio cultura dell’Ambasciata d’Italia a Madrid. “Siamo felici di poter condividere l’esito di questo importante progetto che ha visto coinvolti la nostra Ambasciata, l’Istituto Italiano di Cultura in Spagna, il Museo Nazionale archeologico di Madrid e la Fondazione Mont’e Prama, con l’esposizione del Gigante Manneddu proprio al MAN”, ha detto. “In questi mesi ben 220mila persone hanno potuto ammirare la statua e partecipare alle attività collaterali all’esposizione, tutte di ottimo livello, come quella di oggi che vede coinvolta anche l’Università del Paìs Vasco”.
Ha preso poi la parola il Presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni. “Bilbao rappresenta un’altra tappa, che ci vede assieme alla Dinamo Sassari, in un luogo importante della cultura europea. Quella in Spagna è un’azione di sistema per la quale siamo grati all’Ambasciata italiana in Spagna, all’Ambasciatore e ai suoi collaboratori”. “Abbiamo iniziato un anno fa – ha detto ancora Muroni – con la prima presenza alla Fitur di Madrid, per poi proseguire con le celebrazioni del 2 giugno all’Ambasciata italiana, l’esposizione del Gigante da settembre a gennaio al Man di Madrid, fino all’evento di oggi a Bilbao e la nostra prossima partecipazione alla nuova edizione della Fitur”. “Ad aprile Manneddu sarà invece a Barcellona – ha affermato – un ampio spettro di iniziative per promuovere i siti archeologici del Sinis, ma anche per rafforzare lo scambio culturale tra Italia e Spagna, come ha recentemente ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Per la Dinamo Sassari erano presenti il Chief Marketing Officer Marsilio Balzano e il Direttore Generale Jack Devecchi. “Lo sport – ha sottolineato Balzano – per noi della Dinamo, è anche e soprattutto trasmissione di valori. Siamo onorati di poter promuovere attraverso lo sport lo scambio culturale tra Italia e Spagna e di collaborare alla divulgazione della conoscenza dei beni archeologici della Sardegna”. La Dinamo Sassari sarà impegnata questa sera sul parquet del Bilbao Basket nell’impegno di Fiba Europe Cup.
Le conferenze archeologiche
Nella seconda parte della conferenza sono intervenuti due docenti dell’Università del Paìs Vasco. Maite Iris Garcia Collado, che ha messo il focus sui paesaggi, insediamenti e strategie produttive nei Paesi Bachi tra l’età romana e il medioevo, e Jagoba Hidalgo Masa, che ha parlato dell’Età del Ferro nei Paesi Baschi.
L’archeologa della Fondazione, Viviana Pinna, ha parlato dell’età preistorica sino al fenomeno Mont’e Prama, mentre la curatrice di Tharros Ilaria Orri ha parlato dell’antica città, epicentro del Sinis in epoca punica e romana. La curatrice dell’Ipogeo di San Salvatore, Nicoletta Camedda, si è soffermata sulla ritualità e la sacralità del sito archeologico. Il Direttore dell’area Scientifica della Fondazione, Giorgio Murru, ha parlato della gestione e promozione del parco naturale e archeologico del Sinis.